Diario de “L’Uomo Volante” [Parte III]

Diario de “L’Uomo Volante” [Parte III]
24 GIUGNO 2014, ULTIMO GIORNO

Perché tutte le avventure finiscono? Perché qualcosa di meraviglioso e spettacolare deve per forza avere una fine? Forse è una domanda sciocca, o forse no… ma è quello che continuo a ripetermi da tempo. E l’aver concluso oggi questo film, questo “spettacolo vivente”… mi rattrista, mi provoca un male pettorale incredibile. Però che cavolo, non sono mai stato un sentimentale e mai lo sarò! Per cui, caro e vecchio Diario, è ora di immortalare nella storia quest’avventura nella sua più lieta e mirabolante fine.

Lunedì 23 abbiamo effettuato le riprese in una location che mai mi sarei aspettato… una barca!! Anzi no, fermo: una NAVE! E precisamente una nave della Grimaldi Lines. Sai, una di quelle enormi città semovibili… forse era anche più grande del Titanic. Ai miei occhi? Un’immenso regno labirintico, dove io e i miei eroi (i tecnici, operatori, macchinisti e assistenti alla regia) abbiamo tentato di raggiungere le ben precise zone di ripresa senza perderci… fallendo molte volte miseramente, già già. Avrò fatto quelle strade centinaia di volte in un solo giorno, a furia di far su e giù per portare da terra al ponte principale gli attrezzi cinematografici… Ma di certo potevo esser il solo? Nossignore! I miei eroi erano infaticabili, una macchina ultraorganizzata che smontava e rimontava tutti i pezzi senza sosta. Ma un elogio devo anche porlo ai signori attori, E CHE ATTORI! Bianca Guaccero ha girato le sue ultime scene del film, colpita continuamente da un vento impetuoso, ma lei (Super-attrice) non demorde, ed effettua la sua scena con grande professionalità. Eh sì, girare su quella nave è stato tanto meraviglioso quando faticoso, forse il set più figo che io abbia mai visitato… e so bene chi devo ringraziare per questo.

Ed infine, ecco la conclusione… le ultime battute di questa grande opera. Dove? Beh, una grande creazione doveva trovare il suo apice presso la più possente creazione divina: il Mare… Già già, siamo andati a Fregene, al Manila Beach!! Non c’ero mai stato, non mi sembra così diverso da altri lungomari… ma questo non ha importanza, cavolo!

E’ stato un lavoro duro, poiché dovevamo davvero concludere tutte quante le scene entro sera: bisognava correre… io ho dato del mio meglio, cercando di assistere l’aiuto-regia il più possibile… e spero d’esserci riuscito, altrimenti chissà quante me ne avrà dette! Il sole splendente ha messo a dura prova la resistenza dei macchinisti che però erano irremovibili! (Dopotutto, sono eroi). E Adelmo? Beh, in tutto ciò lui impazziva… dava nozioni registiche per poi entrare nei panni del suo personaggio e schizzare al suo posto e girare la scena… lo si vedeva ovunque e dappertutto, se un attimo prima stava spiegando alle comparse cosa fare, un secondo dopo si trovava dall’altra parte dello stabilimento balneare a dialogare con alcuni operatori di scena. E diavolo, se ci ha davvero messo l’anima in questo film… Ma (ad ognuno il suo) anche l’aiuto-regia, Simone Siragusano, ha dato un grosso contributo: sempre presente, attento e pronto ad ogni evenienza… si è anche improvvisato portiere per salvare la cinepresa da un pallone da calcio (è tutto documentato, giuro!); Ed infine, come non dare spazio all’ideatrice, a chi ha messo insieme i pezzi per rendere un’idea qualcosa di davvero entusiasmante e spettacolare… parlo della sceneggiatrice Elena Tommasini, già già… credo che un pezzo della sua anima ci sia all’interno del film, un pezzo bello forte…

E alla fine? Alla fine festeggiamenti, applausi, discorsi e brindisi… chi si salutava, chi si sarebbe invece rivisto per gli ultimi ritocchi… Adelmo era stanco, ma una stanchezza meritata… ha lavorato davvero bene.

Ed è la fine anche per me… no aspetta, non è che sto morendo, intendevo metaforicamente, ecco… questi sono gli ultimi appunti che trascrivo… saprò chi ringraziare a dovere, ma non lo farò qui, no no. Qui ho finito, concluso, stop. Eppure sento quell’amaro in bocca, quel piccolo dispiacere di non poter continuare…E rimango qui, nella speranza di una nuova, entusiasmante avventura, tanto quanto lo è stata questa… perché la vita è così.

Sorprendente.

[THE END]

 

 (foto di Selvaggia Chechi)

 

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Diario de “L’Uomo Volante” [Parte II]

Diario de “L’Uomo Volante” [Parte II]
21 GIUGNO 2014, 4° GIORNO

“Dopo questa esperienza, la mia vita non sarà più la stessa”

Dopo altri due giorni di riprese, comincio vagamente a comprendere i vari ruoli di ogni anima in pena che lavora in questo caos (organizzato): macchinisti, assistenti… assistenti degli assistenti, è tutto un enorme intreccio adibito a rendere mirabolante ciò che è destinato al pubblico… la troupe è un’alleanza di super-eroi, ai miei occhi.

Più che stancante, questa prima esperienza è stata confusionale; la testa mi gira ancora per quante corse ho fatto! Mi hanno anche dato quella piccola radiolina, tipo walkie-talkie, per chiamarmi in ogni momento possibile… mi sentivo, in effetti, un po “superiore”, quasi al livello degli altri operatori… per poi ricadere nel baratro dell’ignoranza quando sbagliavo qualcosa… cavolo.

Ieri è stato distruttivo lavorare fino a tardi, ma l’impiego manuale non mi spaventa; fortuna che abbiamo avuto un’ora di pausa per pranzo e cena… sai, veder i miei eroi rifocillarsi mi rassicura, almeno sono certo che saranno in grado di dare ancora il 100%.

Adelmo è super-elettrizzato: sembra un bambino con un gigantesco gioco da lui manovrato, simile ai super-cattivi quando organizzano il loro piano… tipo Megamind. Ecco, Adelmo sarebbe davvero carino col testone blu; e a questo punto Bianca Guaccero sarebbe la bella da salvare (anche se è talmente professionale da sembrar lei la super-eroina… “Super-attrice, in azione!”).

…Mhm…ah, ecco: sto praticamente effettuando una sorta di corso accelerato per tecnico cinematografico: la troupe mi fa sgobbare come non mai e mentre io mi stanco, loro non manifestano alcun segno di spossatezza, come fosse ruotine. Devo dire, però, che sto cominciando ad abituarmi a questo mondo: apprendo tecniche nuove, i retroscena, il gergo tecnico… tutte quelle piccolezze che per la troupe sarà pure pane quotidiano, ma per me è una straordinaria occasione.

Ora scusami, Mister Diario, ma ho bisogno di una dormita; per cui chiudo qui con una “frase epica da finale”:

“Siamo a oltre la metà dell’opera, ma vorrei già sotterrarmi in una tomba: stanco, mentalmente distrutto, forse non del tutto capace di intendere e di volere.

Eppure sono convinto che sia il lavoro più bello del mondo…”

[TO BE CONTINUED…]

(foto di Selvaggia Chechi)

 

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22/06 Antonella Ferrari al Sociale di Biella

22/06 Antonella Ferrari al Sociale di Biella
LO SPETTACOLO DI ANTONELLA FERRARI

Antonella Ferrari, reduce dal grande successo al Teatro Litta di Milano (9 – 11 maggio 2014) è nuovamente in scena al Teatro Sociale Villani di Biella (Piazza Martiri della Libertà, 2) domenica 22 giugno alle ore 18 con lo spettacolo “Più forte del destino – Tra camici e paillette la mia lotta alla sclerosi multipla” che sta mettendo d’accordo pubblico e critica. Lo spettacolo – realizzato grazie al supporto di Alviero Martini 1° Classe, Focaccia Group, Novartis e Sicurbagno, per la regia di Arturo di Tullio, prodotto da Adelmo Togliani per Accademia Togliani di Roma e scritto e interpretato da Antonella Ferrari – è liberamente tratto dall’omonimo libro autobiografico pubblicato da Mondadori.

Con una rappresentazione intensa, divertente, commovente e dalla forte connotazione sociale, Antonella racconta al pubblico la propria storia con generosa ironia e assoluta verità, soffermandosi sulla difficile strada che percorre un artista disabile nel mondo dello spettacolo: tra buffe richieste e grottesche situazioni, ma sempre con il sorriso sulle labbra. “Questo è uno spettacolo sulla mia vita e mi sta regalando grandi soddisfazioni – afferma Antonella Ferrari – Con questa interpretazione voglio dimostrare che uno spettacolo che tocca anche temi sociali non deve necessariamente essere drammatico. Ci si può divertire anche parlando di disabilità e di tutti quei luoghi comuni che, spesso, la accompagnano nella sua rappresentazione mediatica!”.

L’evento, organizzato da Rotaract Club Biella in collaborazione con Rotary Club Biella e in partnership con Botalla Formaggi, Bricco Concessionaria, Biella Scarpe – Con TE, Generali – Agenzia Biella Ovest e Sellmat, è patrocinato e promosso da AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla in collaborazione con la sezione provinciale AISM Biella alla quale sarà destinato l’intero incasso della serata.

Antonella Ferrari, Madrina Nazionale di AISM da più di dieci anni, prefiggendosi l’obiettivo di aiutare l’Associazione anche attraverso il suo lavoro – come già accade con parte dei proventi del suo libro – conclude: “Ho avuto modo di conoscere da vicino il grande lavoro di supporto che le sezioni di Aism fanno in tante città italiane quindi mi è sembrato giusto raccogliere fondi, attraverso il mio spettacolo, per permettere a queste realtà di continuare ad aiutare chi, come me, la sclerosi multipla la vive in prima persona”.

(articolo tratto da La Stampa – foto di Davide Zanesi)

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Diario de “L’Uomo Volante” [Parte I]

Diario de “L’Uomo Volante” [Parte I]
19 GIUGNO 2014, 1° GIORNO

Caro Diario,

Oggi sono cominciate le riprese del film “L’Uomo Volante”, diretta e interpretata dal mio boss, Adelmo Togliani e scritto insieme alla mia insegnante Elena Tommasini…e dirò la verità: non credo d’essermi mai sentito tanto eccitato in vita mia… sono ancora nervoso ed ansioso, ed è solo il primo giorno! Non credevo che il mondo cinematografico fosse così fantastico e allo stesso tempo terrificante… questo film mi segnerà l’anima.

Dunque, parto dal principio: L’incontro era previsto per le due del pomeriggio all’Old Wild West, primo luogo di riprese. Ergo potevo tranquillamente dormire e godermi un viaggio tranquillo; credendo d’essere in anticipo rispetto agli altri, sono arrivato al campo base, l’Hotel Vintage, dove in seguito sarebbe diventato set, gonfio d’orgoglio, per poi sgonfiarmi e sentirmi estremamente piccolo davanti al cast tecnico al completo o quasi, già a lavoro nella sistemazione di oggetti, attrezzi, costumi e quant’altro: di fronte a questa “macchina” umana perfettamente organizzata, trovo davvero difficile riuscire anche solo a farne parte… In fondo tutti sanno bene cosa fare o con chi dover parlare, mentre io… beh, gironzolo qua e là cercando di recuperare del materiale video; Mi sento davvero di troppo, non so… forse è solo una sensazione. ma credo sia giusto così: un giorno anch’io farò parte del gruppo.

Alle 16.20 sono cominciate le riprese: con l’arrivo degli attori tutto il cast tecnico si è dato maledettamente da fare affinché ogni scena venisse svolta il più velocemente possibile… mai visto operatori tanto veloci! E non solo loro, eh… costumisti, truccatori, tutti impegnati e tutti intorno ai protagonisti delle scene… ed io lì, ad ammirare tutta questa meraviglia, e ne sono tanto estasiato da riuscire anch’io, incredibilmente, a dare un minuscolo contributo… Però, è davvero stressante lavorare in questo modo! Figurarsi gli attori, che devono riprovare le stesse scene ancora e ancora e ancora… anche se devo ammetterlo, il lavoro duro è fatto da tutti i tecnici; dovrebbero esser loro le star dei film: con le loro arti riescono a metter su qualcosa di straordinario, luoghi, suoni e luci perfette, davvero epico! Un giorno mi impegnerò nel vedere bene come agiscono, ma per ora i miei occhi sono sugli attori: Adelmo, Bianca… esperti nel campo da anni; riescono ad entrare ed uscire dal personaggio con facilità estrema, sono fenomenali… La Guaccero tra l’altro lavora con una “nonchalance” spaventosa, eppure riesce davvero a trasmettere emozioni sincere.

Questa è stata una giornata “tecnica”, in fin dei conti: un primo sguardo di analisi diretta. Domani l’orario di lavoro si fa più pressante, e andrà forse sempre peggio.  Io mi sento già in ansia.

[TO BE CONTINUED…]

(foto di Selvaggia Chechi)
 
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Diario di un allievo [Parte II]

Diario di un allievo [Parte II]

Crisi di nervi: crisi di nervi ovunque. La situazione è ancora complicata… siamo nei guai. Elena Tommasini (la nostra insegnante di dizione e script lab, nonché regista dello spettacolo) si sta distruggendo per noi ma non riceve in cambio l’impegno che meriterebbe; quella povera donna è soffocata dagli impegni, ma nonostante tutto punta la sua attenzione su di noi… e probabilmente sbaglia! Ormai glielo dicono in tanti: “Ti devono fare santa!”… anche se quando s’arrabbia diventa una vera e propria belva umana, altro che santa, e se ne ha tutte le ragioni.

Il pezzo di Rudolf e Roberto sta pian piano formandosi come dovrebbe: da un utopia celestiale che era all’inizio, ora riescono a mettere insieme memoria e personaggi, creando la miscela esplosiva che renderà il pezzo indimenticabile… ma devono ancora lavorar bene sulle battute; Rudolf mi sembra più motivato di Roberto, ma forse è il mio punto di vista.

Che altro…mh… Ah, ecco: Claudio, Giuseppe e Filippo sono finalmente riusciti a provare il loro pezzo insieme… e pare incredibile, ma riesce anche piuttosto bene, hanno un’alchimia davvero eccezionale (certo, senza l’aiuto di Elena sarebbero ancora agli antipodi, ma a questo meglio non pensarci). Claudio riesce a tirar fuori una comicità nascosta che ero riuscito solo a intravedere, e anche in minima parte… niente da fare: è un portento. E poi Filippo… Filippo è Filippo: calmo, sicuro di sé… sembra un attore navigato. Se venisse più spesso alle prove sarebbe proprio perfetto; il personaggio gli riesce davvero bene, dopotutto, un piccolo sforzo in più e lo farà suo; Forza ragazzi, coraggio! continuate a provate e diventerà un pezzo pazzesco!!

Oh, quasi mi dimenticavo di Glenda e Roberto e della loro parte “drammatica”: a quanto pare, questa “pièce” è particolarmente ispirante, Glenda è sempre fantastica, in ogni sua interpretazione… Non so davvero come caspita faccia ad unire accademia, lavoro ed università insieme! Se trova ancora un po’ di tempo potrebbe andare in giro per la Penisola a combattere il crimine come una super-eroina… che ne so, tipo “Wonder-Actress”.

L’ansia è molta, forse troppa. Siamo ancora in difficoltà, nonostante tutto. Ho paura, abbiamo tutti paura. Vorrei fuggire.

21 Giugno 2014…-9 giorni al saggio…

…TO BE CONTINUED…

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