Polvere: incontro con i protagonisti
L’Accademia Achille Togliani con il contributo dell’Assessorato alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale presenta POLVERE, uno spettacolo scritto e diretto da Saverio Di Giorgio.
Lo spettacolo è interpretato da Nicola di Lernia, Gabriella Marsilli e si avvale della partecipazione degli allievi dell’Accademia Achille Togliani, si terrà in data unica venerdì 12 ottobre 2012 alle ore 21.00 presso il Centro Culturale Aldo Fabrizi (San Basilio, via Corinaldo angolo via Treia, Roma).
Al termine della serata si terrà un dibattito sul tema affrontato nello spettacolo e sul ruolo sociale e terapeutico del teatro, moderato da Emanuele Merlino.
POLVERE tratta il delicato tema della droga con la serietà dovuta all’argomento ma anche con i toni leggeri della commedia. Lo spettacolo conclude la rassegna Giovani@Teatro che, a partire da maggio di quest’anno, ha toccato numerosi teatri di Roma con l’obiettivo di offrire valori ed emozioni attraverso spettacoli e reading prevalentemente nelle zone periferiche della città.
Oggi le pagine del nostro blog ospitano due degli interpreti di POLVERE: Federico Ancillai, che affronta il ruolo del giovane tossicodipendente e Palma Karmen D’Addeo, la sua fidanzata. Entrambi sono allievi dell’Accademia Achille Togliani e li abbiamo intervistati a poche ore dal debutto.
Ecco cosa ci hanno raccontato.
Cosa ha significato per te interpretare il personaggio che ti è stato affidato?
Palma: E’ stato un po’ come viaggiare in un territorio sconosciuto guidata solo dalle emozioni. Quando si studia un nuovo personaggio si cerca sempre di capirlo in maniera profonda e mai superficiale. Ma in questo caso l’approccio è stato un po’ diverso; non avendo mai vissuto un’esperienza simile a quella del mio personaggio, per me interpretarlo ha significato “aprirmi” mentalmente e fisicamente ad esso e alle forti emozioni che ne sono derivate. Ancora adesso, ad ogni prova, scopro qualcosa di nuovo del mio personaggio, quasi come se crescessimo e maturassimo assieme.
Il personaggio che rappresenti in Polvere è fragile e tormentato, è stato difficile costruirlo?
Federico: All’inizio è stato difficile, la cosa più complessa è stata sicuramente interpretare le scene in cui il mio personaggio soffre di crisi di astinenza: capire in che modo si manifestano e come rappresentarle attraverso il linguaggio del corpo. Il rapporto del mio personaggio con i genitori invece, anche se molto tormentato, è stato più semplice da affrontare perché ho trovato più facile immedesimarmi nella situazione e perché in scena interagisco con due bravissimi attori.
Quali difficoltà hai affrontato nell’interpretazione?
Palma: Tante e nessuna. Ora mi spiego meglio: le difficoltà sono state tante inizialmente. Il personaggio che interpreto è distante da me per molti aspetti e la tematica affrontata è assai complessa. Ti senti addosso una sorta di “responsabilità interpretativa”. Ma allo stesso tempo, man mano che il lavoro sul personaggio s’intensifica e grazie all’aiuto del regista, durante ogni singola prova inizi a capire che l’unica difficoltà è quella di lasciarsi andare totalmente, donando la propria fisicità, le proprie emozioni, la propria testa ed il proprio cuore al personaggio.
Il tuo rapporto con il regista Saverio Di Giorgio, come è stato il vostro incontro?
Federico: Il primo incontro con il regista è stato al provino, è stato breve e per questo credevo di non essere andato bene. Il giorno dopo con sorpresa ho saputo che ero stata scelto. Dalla prima prova Saverio Di Giorgio mi ha subito aiutato a comprendere il personaggio e a interpretarlo nel modo migliore.
Quali soddisfazioni hai tratto maggiormente da questa esperienza recitativa?
Palma: La soddisfazione di poter superare i propri limiti. Ho capito che i tre anni di formazione e di lavoro in Accademia sono stati fondamentali per me, in quanto senza la tecnica acquisita e senza tutta quell’esperienza forse (anzi, sicuramente), non sarei qui a parlare di POLVERE e a vivere l’amore per il teatro giorno dopo giorno! Ma la soddisfazione più grande è quella di uscire dall’Accademia, dopo ogni prova e scoprire qualcosa di nuovo nel mio personaggio e nel rapporto con gli altri attori, capire che posso fare di più e che posso scoprire molte altre cose, prova dopo prova!
Quanto è stato importante per te affrontare il tema trattato dallo spettacolo?
Federico: E’ molto importante poter sensibilizzare un pubblico trasversale: i ragazzi per mostrare loro quelle che sono le conseguenze del consumo di droga sulla psiche e nei rapporti con gli altri, i genitori per cercare di mostrare loro quanto, seppur difficile, sia necessario un dialogo costante e aperto con i figli. Essendo questo il mio debutto assoluto su un palco, ho avuto la possibilità di confrontarmi con il mondo del teatro e ho avuto l’opportunità di crescere come attore grazie ad un ruolo così bello e impegnativo.
Ringraziamo Federico Ancillai e Palma Karmen D’Addeo per la loro disponibilità e il regista Saverio Di Giorgio che ci ha permesso di sottrarre per qualche minuto i nostri attori alle ultime prove in Accademia in attesa che si spalanchi il sipario.
LeggiNotte dei Musei 2012
L’Accademia Togliani accende La Notte dei Musei 2012
Un nuovo spettacolo prodotto e realizzato dall’Accademia Achille Togliani in collaborazione con Roma Capitale e Circuito Biblioteche di Roma, è andato in scena generando come sempre intorno a sé grandi soddisfazioni (…e qualche ansia) da parte degli allievi, ecco che per loro una nuova prova si può dire brillantemente superata…!
Roma, sabato 6 ottobre ore 21.00, la Biblioteca Flaminia è in fermento : in occasione degli eventi legati alla manifestazione La Notte dei Musei 2012, si alza il sipario su L’Amore ai tempi della Crisi, reading semiserio scritto e interpretato da Adelmo Togliani ed Elena Tommasini, con la partecipazione degli allievi dell’Accademia Togliani e per la regia di Adelmo Togliani.
La serata è elettrizzante, le performance ironiche e comiche di Adelmo Togliani ed Elena Tommasini si alternano agli interventi , alcuni intensi, altri commoventi, altri ancora divertenti degli allievi, spesso autori dei pezzi inediti da loro interpretati in questa serata. La platea è gremita, il pubblico che ha preso posto in maniera ordinata nella sala della biblioteca allestita come un teatro da camera è coinvolto, partecipe e divertito!
Lo spettacolo prende subito il largo dipingendo sentimenti, stati d’animo, affetti, ricordi e sogni con i colori del dramma, dell’ironia e della comicità, ecco l’ amore nelle sue mille sfaccettature che possono farti ridere come commuovere.
L’Accademia Achille Togliani insieme a i suoi allievi è stata tra i protagonisti più applauditi di questa Notte dei Musei, e un nuovo applauso va ancora a loro, ai giovani interpreti che in questa occasione hanno portato in scena il loro cuore innanzitutto: Palma Karmen D’Addeo, Sebina Montagno, Cristiano Maria, Enrique Hernandez, Valentino Briguglio e Romano Fortuna.
Un plauso ancora ad Adelmo Togliani ed Elena Tommasini, instancabili direttori d’orchestra in questa serata ricca e divertente e sapienti guide dei loro giovani allievi.
Bravi! Bravi! Bravi!
Un ringraziamento speciale va alla gentilissima Brigida D’Avanzo, direttrice della Biblioteca Flaminia e ai suoi collaboratori e infine un sentito ringraziamento al Presidente delle Biblioteche di Roma, Francesco Antonelli, che in questa occasione ha fatto un grande regalo, onorando tutti i partecipanti della sua presenza.
Grazie di cuore!
The Freak parla di noi
L’amore ai tempi della crisi, il nuovo spettacolo dell’Accademia Togliani
Esiste, tra gli innumerevoli vuoti d’aria mentali delle nostre giornate, un esatto istante in cui ciascuno dei nostri distanti neuroni si focalizza verso un attimo scandito della propria distratta esistenza che è, semplicemente, del tutto diverso da quello che in quel momento ci si trova a vivere.
È la frazione di un secondo, è il desiderio sbagliato e incastrato nel vostro sguardo esattamente nell’attimo in cui il vostro professore vi sta fissando mentre masticate il tappo della penna, in cui vostra nonna vi sta spiegando come si stira il colletto della camicia (“vuatri fimmini moderni nun siti boni chiù a nenti!”), in cui la vostra fidanzata vi chiede, nel modo più retorico possibile, se la state ascoltando.
Eccola lì, in tutta la sua soave e candida inopportunità, la vostra visione irrealizzabile, un ricordo, un miraggio, capace di assumere le forme più disparate, tutte essenzialmente accomunate da un caloroso senso di sollievo: la vacanza, il divano, la ricreazione, il quarto d’ora accademico, la pizza, il giorno libero, la passeggiata con il cane, la sdraio, la pausa.
Stipati dentro le vostre utilitarie già acciaccate prima di aver concluso le rate del loro pagamento mentre maledite l’autunno e la sua afa fuori luogo, aspettando che esca vostro figlio da scuola.
Nell’attimo in cui vi chiedete perché anziché chiederle il numero due anni fa, avreste potuto semplicemente ubriacarvi come delle morbidissime spugne come tutte le altre santissime volte.
Mentre cercate di capire per quale cattivissima ritorsione temporale vostro padre alla vostra età faceva l’autostop per andare in Marocco e voi non accendete più la tv per la paura di beccarvi in onda l’ultima perla verde di Borghezio.
Il fatidico istante, variabile all’interno di un ampio raggio che spazia dalla prima volta in cui avete aperto un codice civile a quella in cui avete assistito alla vostra prima lezione di analisi 1, in cui vi chiedete “ma io…perché mi sono iscritto all’università?” (e sto).
Fulmineo, etereo, delicato, un velo si adagia sulle crudeli insidie della vostra giornata, sul mutuo, sulla suocera, sulle bestemmie, è il pensiero rivolto al futuro, a quello che non state passando adesso, al meraviglioso e immacolato avvenire, in una parola, signori miei, è il sogno del sabato sera.
Sì, perché il sabato sera è il momento giusto per dedicarsi a quello che più ci piace, è il ritaglio settimanale necessario ad estirparci con violenza dal tedioso ritmo quotidiano che dall’attimo in cui avete cominciato a lavorare vi porta a desiderare una simpatica lobotomia.
Adesso rallentate e fermatevi un attimo però, vero è che ciascuno a casa sua fa quello che gli pare e piace, che sopravvissuti da lavoro siete dotati della totale libertà di tuffarvi a pesce sul divano e gonfiarvi di birra davanti alla televisione, di cacciare i vostri coinquilini prospettando il minaccioso arrivo del vostro padrone di casa per la riscossione delle bollette per portare invece poi la vostra ragazza ad una nuova riscoperta della vostra collezione di farfalle, di decidere di trascorrere l’intera serata a dedicarvi a vostra nonna che, proprio di sabato sera, ritiene nella sua universale onniscienza, sia necessario imparare a fare gli arancini (“ma ca quali bar e bar cu chisti nun c’è propriu paragoni!”).
Non questo sabato sera però.
Perché questo sabato sera, (e The Freak nella sua inviolabile sacralità tiene a ribadirlo, occhio a quello che fate), c’è uno splendido appuntamento con l’arte recitativa al quale sarebbe imperdonabile mancare.
Biblioteca Flaminia (via C. Fracassini,9) sabato 6 ottobre, ore 21.00 (puntuali mi raccomando) l’Accademia Achille Togliani presenta “L’amore ai tempi della crisi”, irriverente e poliedrico spettacolo scritto da Adelmo Togliani e Elena Tommasini.
Ricco di fantastici inediti sacrificati al più dolce ed amaro dei sentimenti, lo spettacolo racconta dell’amore nelle più svariate forme: da “Il fachiro dei sentimenti” storia d’amore tra un attore ed una giovane che svela come, di fronte alla persona giusta, anche chi ha vissuto la vita più sregolata possa decidere di fermarsi, passando per “Equilibrista per amore” che invece narra, in chiave comica, la versione della storia raccontata dalla ragazza, e per “Natale in Nepal” (scritto da Enrique Hernandez, allievo di Adelmo Togliani) che racconta le disavventure di una coppia alla quale ne capitano di tutti i colori, fino ad arrivare alla storia emo di “Frezza in love” storia di un dj (ideato da Valentino Briguglio, allievo, anche lui, dell’Accademia Togliani) vincitore del premio “Piccole lamette crescono” e del suo difficile dissidio interiore vissuto per la nascita di un amore troppo felice che, proprio perché fonte di gioia, non può chiaramente realizzarsi! (Il ragazzo spiega infatti che sarebbe forse meglio rinunciarvi e andare assieme alla propria Lei ad un funerale), “L’amore ai tempi della crisi” ha tutti i requisiti per colorare la vostra serata nel migliore dei modi possibili.
Una splendida occasione per assistere alla bravura dei giovani attori dell’accademia e per godere della trasposizione dei punti di vista più esuberanti relativi alla più istrionica delle passioni.
Che dire? Vietato mancare, al massimo portate anche la nonna (“chi su sti cosi? E novi iè tardu! I bravi fimmini a casa ana stari!”).
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LeggiSaggio 2012 – Foto di GiaDa Photo Factory
Leggi06/10 – L’amore ai tempi della crisi
Uno spettacolo di Adelmo Togliani e Elena Tommasini
8 interpreti raccontano l’amore. Dall’incantesimo dell’innamoramento alla routine di coppia, dall’amore impossibile all’amore malato, bistrattato, deluso. Un’altalena di emozioni che regaleranno sorrisi, stupore, rabbia. Ma pur sempre frammenti di vita di coppia, in un’epoca in cui tutto sembra infrangersi e i veri valori lasciano il posto alla futilità.
Rimanere insieme, rimanere uniti sembra la vera originalità.
Sabato 6 ottobre 2012 alle ore 21.00 in scena presso la Biblioteca Flaminia (Via Fracassini 9, ROMA)
I testi in scena:
Nicuzza – Il Fachiro dei sentimenti – Equilibrista per amore – Frezza in Love – The bloody call – Natale in Nepal – Sex Machine
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti